Attendo dal mio Capitano il permesso di visitare la città. Contrariamente alle mie supposizioni ho trovato negli abitanti una calma ed una disinvoltura che mi ha stupito. Il nemico ha sempre piede nel cimitero di Santa Caterina, vale a dire che è a un tiro di fucile. Le granate quotidianamente piovono sulla disgraziata città, gli aereoplani compiono la loro opera… Read more »
Sono comandato di guardia alle munizioni, poste provvisoriamente entro il parco della splendida villa dei conti W… in viale di Salcano. Il vasto parco, ricco di svariate piante, di larghi viali, di fantastiche fontane, conserva le recenti tracce del ferro e del fuoco che tutto ha sconvolto e rovinato. Qua e là delle piccole rozze croci di legno e… Read more »
Sull’ imbrunire finalmente si riprende la marcia. Partono prima i quattro pezzi comandati dal Capitano, accompagnato dai tre Ufficiali Ferrari, Galluzzi e Marchini. Al tenente Marzioli viene dato il comando della colonna cassoni-munizioni che seguirà i pezzi a mezz’ora di strada. Avrei desiderato partire coi pezzi, ma non mi viene concesso e mi rassegno a far parte della seconda colonna…. Read more »
Altra giornata, altra burrascosa notte sotto la pioggia persistente. Che si sta a fare in questi pantani? L’attesa per la partenza è invocata come il cieco invoca la luce.
Non giunge ancora l’ordine sospirato di riprendere la marcia e continua a piovere a dirotto senza un minuto d’interruzione. Il campo s’è trasformato in un vasto acquitrino nel quale ci si affonda fino ai polpacci. Per mia disavventura sono assalito da disturbi gastrici e forte mal di capo. Temo d’ammalarmi e mi raccomando al buon Dio di preservarmene.
E’ per me una sensazione nuova trovarmi per la prima volta seduto sopra un avantreno, fra un cumulo di attrezzi che mi tormentano i fianchi. La discesa del monte Corada è quanto mai impressionante e difficile. Debbo far prodigi d’equilibrio per non essere lanciato a terra. Le brusche girate, i continui incontri con autocarri e automobili, gli sbalzi dell’avantreno che… Read more »
Gli avvenimenti si susseguono. Un fonogramma del Comando ordina alla batteria di mettersi subito in marcia con tutto l’equipaggiamento, per un cambio di fronte. La notizia viene accolta con un senso di liberazione. Questi luoghi, data la recente disgrazia, ci erano divenuti tristi ed opprimenti.
Triste notte! Ora il silenzio è perfetto e l’oscurità accresce in noi tutti il dolore e il terrore. Ad uno ad uno, distanziati fra noi da una decina di metri, strisciamo guardinghi di pianta in pianta, di scoglio in scoglio, evitando di produrre il benché minimo rumore. Siamo diretti al luogo ove fra poco avranno sepoltura i nostri poveri compagni…. Read more »
Mi trovavo nella cabina telefonica di quota 714 in compagnia del cap. magg. Rossi, quando una lunga chiamata ci tronca il nostro discorsetto. Impugno svelto il monofono e ricevo .. . Una voce concitata, confusa, mi ripete soltanto “grande disgrazia in batteria … morti … feriti …”. Nella dolorosa sorpresa del momento, abbandono il monofono in mano dell’amico e fuggo… Read more »
Sul nostro fronte v’è ora un po’ di calma, ma è una calma satura di nervosismo, di apprensione. E’ una calma relativa; il terribile uragano di ferro e i fuoco, che ci valse la conquista di ricchi territori, ridonati alla madre Patria, non è del tutto spento., come dopo un violento temporale continua da lontano il brontolio del tuono in… Read more »