16 Novembre 1916

Sono in viaggio. Non sto in me dall’impazienza di giungere presto.

–Su corri, corri treno, più veloce ancora. –

Che viaggio interminabile!

Parmi un sogno di riabbracciare fra breve i miei cari che, Dio sa, quanto hanno trepidato per me.

Ho degli scatti d’allegria da fanciullone, i nervi agitati nell’attesa impaziente.

– Corri, corri, mio treno, più veloce ancora se puoi; se sapessi quale norme massa d’affetti e di gioie tu ti trascini dietro … corri, corri!  –

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