16 Ottobre 1917- ore 10,20 – Tragedia in atto

Un ronzio di motori, proveniente dall’alto ci fa levare i nasi all’insù, ma non più con quella curiosità ed ansia dei primi tempi. Oramai è cosa d’ogni giorno e d’ogni ora.

Ma questa volta i nostri sguardi sono più intensi e il cuore pulsa dall’emozione. Non è il rombo dei motori che attira la nostra attenzione ma il  picchiettio delle mitragliatrici aeree.

Ancora non c’è dato scorgere nulla, quando da una cortina di nuvole sbucano fuori due aereoplani avversari dalla croce nera sulle bianche ali.

Sono inseguiti da un nostro piccolo e veloce Neuport da caccia.

Li raggiunge e con giri fulminei tenta tagliar loro la via al ritorno.

Questi, vergognosi forse della loro ingloriosa fuga, virano d’un tratto elevandosi a quota alta per dominare l’ardito cacciatore e sgranano contro esso la mitraglia.

E’ un momento terribile e la scena di questo combattimento ipnotizza, toglie quasi il respiro.

Il piccolo Neuport accetta la sfida e fa prodigi di voli acrobatici e vertiginosi; riesce alfine di dominarli e come un fulmine si lancia a piombo sul più vicino mitragliandolo a bruciapelo.

Una gran fiammata, poi uno scoppio ed una colonna alta di fumo si leva all’aria.

Due corpi umani staccansi dal velivolo in fiamme e precipitano nel vuoto.

Il velivolo austriaco è abbattuto, l’altro inseguito dal nostro vittorioso va ad atterrare ferito e privo di controllo un po’ più lontano.

Il coraggioso nostro aviatore ritorna sul punto della catastrofe e con cavalleresco atto compie a bassa quota tre giri d’onorevole saluto sopra i corpi esanimi dei suoi avversari.

Poi si risolleva e sparisce veloce fra le nubi.

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