….. e là sul ciglio dell’alta scogliera che strapiomba pittoresca in tutto il suo orrore sino al greto del vorticoso Isonzo, i bravi artiglieri della 2° batteria avevano finalmente posto a termine, ed in brevissimo tempo, il lavoro di protezione dei loro cannoni.
Quelle blinde di cemento armato, quelle gallerie scavate nel cuore della roccia pel collocamento delle munizioni, tutto questo era il frutto dello sforzo collettivo dei loro muscoli d’acciaio ubbidienti sempre alla ferrea volontà del loro animo forte e disciplinato.
Questi lavori erano il frutto di varie notti di sacrificio, chè di giorno sarebbe stato cosa impossibile data la vicinanza del nemico sempre in guardia per spiare i nostri movimenti.
Il cielo ci favoriva perché da più giorni un plumbeo velame gravava sulla terra sconvolta.
Ma ad ultimare questi lavori mancava ancora quel mascheramento che ingannasse il nemico celando la natura di queste opere, rese visibili per la loro elevata posizione.
In altra stagione si sarebbe provveduto con frasche imitando un piccolo boschetto.