Mi trovavo nella cabina telefonica di quota 714 in compagnia del cap. magg. Rossi, quando una lunga chiamata ci tronca il nostro discorsetto.
Impugno svelto il monofono e ricevo .. .
Una voce concitata, confusa, mi ripete soltanto “grande disgrazia in batteria … morti … feriti …”.
Nella dolorosa sorpresa del momento, abbandono il monofono in mano dell’amico e fuggo verso il luogo della disgrazia per prestare il mio debole soccorso.
Dalla quota 714 , sul Corada, alle posizioni della batteria, il tragitto non è molto lungo, circa 2 km, ma è oltremodo disagevole per le accidentalità del terreno boschivo, cosparso di buche e di scogli infranti.
Il groviglio dei fili di ferro dentati, lacerati e sconvolti, i cavalli di frisia lanciati qua e là, le improvvise muraglie di trincee abbandonate, gli alberi abbattuti dalla mitraglia, tutto serve a far moderare il passo di colui che si avventura in quel desolato bosco, teatro d’immane battaglia.
Mi passano vicino le due prime barelle recanti due poveri feriti.
Tento abbreviare il tragitto, abbandonando il zig-zag della piccola mulattiera , ma mi trovo alle prese con ostacoli ben maggiori, sicchè debbo or saltare, ora arrampicarmi, or strisciare a terra fra i reticolati, celati fra le alte liane del bosco.
Come Dio vuole giungo trafelato sul luogo.
Non scorgo che fumo e fiamme, là dove è l’accampamento nostro.
Ma come mi vede il capitano mi grida imperiosamente di ritornarmene indietro :”Passi dietro il camminamento, non si sporga troppo, non vede, per Dio, come tirano?”.
Difatti i colpi cadevano inesorabilmente, su quel tratto di terreno, con una furia infernale.
Ma la mia mente, compresa soltanto della grave disgrazia che incombeva sui miei poveri compagni, non avvertiva il pericolo che inconsciamente stava affrontando.
Mortificato per quel comando inatteso, tento rispondere e insistere di lasciarmi andare, ma il capitano non ha che un gesto, ed è di minaccia.
Col cuore dolorante riprendo la via del ritorno, ma spossato dalla corsa, mi getto a terra e piango come un ragazzo … .
Dal bosco mi giungono alle orecchie confuse voci di grida e di comandi, mentre un denso fumo avvolge tuttora quella tragica scena.